Divisionismo

ll divisionismo è un fenomeno artistico italiano, nato alla fine dell'800, tecnicamente derivato dal neoimpressionismo e caratterizzato dalla separazione dei colori in singoli punti o linee che interagiscono fra di loro in senso ottico; per tali motivi può essere definito come una variante specifica del puntinismo. Il divisionismo non può essere definito un movimento pittorico perché gli artisti che usarono questa tecnica pittorica non scrissero mai un manifesto artistico. Secondo alcuni studiosi trovò il suo esponente principale in Pellizza da Volpedo  secondo altri in Giovanni Segantini.
I principi che ne codificarono le direttive furono delineati da Gaetano Previati, che ne sviluppò le linee influendo sia sul territorio ligure che su quello lombardo.

I maggiori divisionisti (Segantini, Previati, Morbelli, Pelizza e Longoni) erano a contratto della Galleria dei fratelli Grubicy, di cui Vittore Grubicy de Dragon anch'egli primario pittore divisionista e uno dei primi teorici della tecnica, ne promosse le opere attraverso mostre ed esposizioni nazionali e Parigine, attirando altri pittori dalla Lombardia, dal Piemonte, dalla Liguria e dalla Toscana.

L'atto ufficiale che sancisce la nascita del divisionismo è alla I Esposizione Triennale di Belle Arti di Milano tenuta nel 1891, nella Pinacoteca di Brera di Milano  viene esposto il quadro "Le due madri" di Giovanni Segantini. Influenzò le giovani generazioni di pittori italiani fino alla stagione delle avanguardie: mossero i primi passi sotto l'astro del divisionismo pittori futuristi come Umberto Boccioni anch'esso nella pina coteca di Brera e Giacomo Balla, oppure Plinio Nomellini.

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